Presentazione del volume
"Philosophy for Children in gioco"

Fossano, Saletta della Società di Mutuo Soccorso (Via Roma 74)

09 Giugno 2017, h. 18:00

L'incontro

Nel secondo incontro del laboratorio filosofico del progetto progetto Eufemia. "Philosophy for Community e dialogo tra diversità organizzato dal Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo, i ricercatori del progetto Filosofia e pratiche di comunità partecipano alla presentazione del volume Bella ciao. La canzone della libertà (Add Editore, 2016).

Partecipano all'incontro l'autore del volume, Carlo Pestelli, e Sergio Carletto del Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo.

Il volume

Non c’è canzone al mondo capace di scatenare un’euforia collettiva come Bella ciao, ma allo stesso tempo non c’è canzone in Italia altrettanto capace di dividere gli animi. Sempre, però, nelle manifestazioni pubbliche e in molte ricorrenze istituzionali, le note di Bella ciao sono una bandiera di libertà perché quelle parole che tutti sanno a memoria rilasciano un’energia speciale. Ma quando e in quali circostanze nasce questo canto così famoso? Dov’è che testo e melodia si sono intrecciati per dare vita alla canzone della libertà? Perché questo canto popolare si è diffuso in decine di versioni e traduzioni in tutto il mondo?

La storia di Bella ciao ha un percorso non privo di lati oscuri e se l’asse portante è l’appennino padano nel rovinoso epilogo dell’ultima guerra mondiale, echi della melodia circolavano già da molto prima: tra antiche ballate cantate nelle aie, motivi yiddish sfrigolati dai violini di migranti e canti delle mondine nostrane. L’approdo più noto è quello della Resistenza partigiana, ma la storia passa anche per le trincee della Prima guerra mondiale, la Parigi di Montand e di “Charlie Hebdo”, la New Orleans Band Jazz di Woody Allen e la voce delle combattenti curde di Kobane, in un’incessante cavalcata che risuona, oggi, pure nelle piazze di Hong Kong, Istanbul e New York.



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"Con questo viaggio in una sola canzone, scopriamo le ragioni testuali, musicali e ritmiche di un successo planetario, universale"

— Dalla Prefazione di
Moni Ovadia